07 Mag Feriae Matricolarum Senensium
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Questa settimana vi parleremo delle Feriae Matricolarum,
starete pensando, che novità ?!
Si, in effetti tutti a Siena e non solo, conoscono la tradizione dei Goliardi Senesi;
ma noi vorremmo porre l’attenzione sul dettaglio legato al costume,
inteso proprio nel senso di veri e propri “Costumisti”,
che sovrintendano alla realizzazione dei costumi da parte dei sarti…
nelle realizzazioni cinematografiche il costumista è spesso, colui dal quale dipende anche il truccatore, con il quale instaura un rapporto teso a delineare quale stile di mascheramento del corpo il truccatore debba utilizzare per completare l’idea del costumista sul personaggio;
tutto questo per sottolineare il meticoloso lavoro che si cela dietro l’operetta che ogni anno viene messa in scena al Teatro dei Rozzi ed alla quale abbiamo partecipato proprio pochi giorni fa.
Anche questo è Moda !
Il Costume d’Epoca è un aspetto che si ripresenta nella vita Senese dal Palio con il Corteo Storico fino ai Giovani Goliardi senesi che con la loro Operetta, che ogni anno mettono in scena.
L’accurata ricostruzione di particolari momenti storici potrebbe tranquillamente essere paragonata ad una sfilata di moda ispirata al medioevo;
Non a caso la Toscana è stata un modello per l’Europa da imitare in quanto a raffinatezza ed eleganza e preziosità dei tessuti prodotti dagli abilissimi artigiani Toscani, famosi tutt’oggi in tutto il mondo per la loro arte.
Potete leggere qualcosa in più su
I Goliardi Senesi qui !
Abbiamo citato una parte della loro presentazione per capire meglio chi sono questi giovani entusiasti studenti:
“Nel gergo senese, l’espressione “fare le Feriae” indica l’appartenenza di uno studente universitario all’unica organizzazione goliardica presente nella città di Siena.
Questa locuzione virgolettata ha, dunque, un significato univoco, ma può prestarsi a molteplici interpretazioni.
Se, ad esempio, chiedessimo cosa significa “fare le Feriae” a due neolaureati del nostro Ateneo, è molto probabile che riceveremmo risposte differenti…
L’uno ci potrebbe sbrigativamente accennare che “le matricole” sono quelli che fanno “coccodè” davanti al Bar Nannini Conca d’Oro, mentre l’altro, tradito da un nostalgico sospiro, ci direbbe probabilmente, guardandoci con occhi umidi, una frase tipo: «se hai tempo da concedermi, te lo spiego volentieri».
Il nostro “Dottore” ci spiegherebbe che le Feriae Matricularum non sono un gruppo di ubriachi intenti a perder tempo calandosi i calzoni per strada, sono altro.
Sono ragazzi che sanno esattamente cosa vogliono dai propri vent’anni.Oltre al vino, le donne e la libertà desiderano condividere, assieme, un’esperienza speciale ed irripetibile, e prendere, in tal modo, parte ad una storia, quella della goliardia senese, capace di sopravvivere alla loro effimera giovinezza.
Una storia infinita, all’interno della quale ci si guadagna un posto al termine di un importante percorso. Un lungo cammino, che vedrà il ragazzo diventare un uomo.
Un adulto, molto più profondo e formato dei coetanei che, pavidamente, non si sono avventurati per la medesima via.
Nel “fare le Feriae” il giovane studente universitario potrà certamente godere, appieno, delle gioie della verde età ma, allo stesso tempo, si troverà a dover scrivere e recitare operette, organizzare complessi eventi, scrivere articoli o lavorare alla stesura e alla redazione di libri, tenere colloqui con affrancati professionisti e con le maggiori ed importanti autorità cittadine.“
Egle Graziani – Giovanna Perrotta
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